Anche quest’anno il Comune di Macerata aderisce al progetto “Ci sto? affare fatica – Facciamo il bene comune” – arrivato alla sua quarta edizione – gestito dal CSV Marche e finanziato dalla Regione Marche. Il progetto, che si sviluppa durante il periodo estivo, è rivolto alle ragazze e ai ragazzi tra i 16 e i 21 anni ed è volto alla promozione di attività di volontariato, cittadinanza attiva e cura del bene comune.
Le attività partiranno lunedì 3 luglio e vedranno coinvolti i ragazzi dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:30 per quattro settimane. La prima e la seconda settimana (3-7 luglio e 10-14 luglio) le attività si svolgeranno presso i parchi urbani della città, la terza settimana (17-21 luglio) all’Arena Sferisterio e la quarta settimana (24-28 luglio) presso i musei civici di Macerata.
Insieme ai ragazzi che prenderanno parte al progetto ci saranno anche i tutor, giovani dai 22 ai 35 anni, che coordineranno settimanalmente le squadre. I ragazzi e le ragazze di “sporcheranno le mani” per rendere più belli i loro territori e per la cura del bene comune, intesa non solo come cura dei luoghi fisici ma soprattutto del “fare insieme”, recuperando il prezioso contributo educativo e formativo dell’impegno, in particolare di quello manuale e artigianale. Ogni gruppo di giovani sarà seguito in tutte le operazioni da volontari “maestri d’arte” chiamati handyman, proprio per trasmettere loro le competenze tecniche e artigianali necessarie.
A ciascun partecipante viene consegnato a riconoscimento dell’impegno profuso un ‘buono fatica’ settimanale del valore di 50 euro (100 euro per i tutor) che potrà essere speso in abbigliamento, libri, cartoleria, materiale informatico e articoli per il tempo libero.
“Dato il successo delle scorse edizioni, ci auguriamo che anche quest’anno i nostri giovani rispondano con un’ampia partecipazione – ha commentato l’assessore alle Politiche Giovanili Marco Caldarelli -. Anche quest’anno, come Comune, abbiamo deciso di aderire a un progetto che promuove la cittadinanza attiva ma anche lo scambio intergenerazionale e indirizza i nostri giovani verso una maggiore responsabilizzazione e cura del patrimonio comune della città”.