È giunto il momento del Palio dei Comuni, campanili in festa, promozione dei territori e celebrazione della bellissima Italia centrale, con particolare attenzione alle ferite del sisma del 2016. Tutto questo e molto altro costituiscono il segreto di oltre trentacinque anni di successo di questo evento sportivo di grande rilevanza, che funge da collante per l’intera comunità, una sfida condotta con spirito amichevole volta a generare nuove sinergie e a condividere momenti di gioia.
Il Centro Italia prende possesso dell’ippodromo San Paolo per una giornata carica di adrenalina e passione, ma permeata anche da serenità e volontà di collaborare. Come ha saggiamente osservato uno dei comuni partecipanti, il Palio dei Comuni dimostra che insieme si può fare di più. La forza sinergica di tanti campanili, con una lunga storia alle spalle e un ricco patrimonio artistico, unita alla creatività dei suoi cittadini e alla bellezza unica dei propri territori, può fare la differenza e plasmare un futuro promettente.
Sulle orme dei tornei cavallereschi che in altri tempi hanno appassionato le genti delle Marche e delle regioni vicine, il Palio dei Comuni Lanfranco Mattii ripropone, in una sfida tra Comuni, nell’ambito ufficiale delle corse al trotto, lo spirito e i valori più nobili della competizione ippica. Un evento unico nel suo genere soprattutto per la ufficialità della partecipazione dei Comuni e per l’autenticità della passione che anima tanta gente a impegnarsi nella manifestazione. Dalla prima edizione, tutta fatta in casa ad oggi, è stata una crescita continua sia sul piano strettamente tecnico-sportivo sia su quello della partecipazione popolare. La svolta sul piano tecnico avvenne nel ’93, quando, con la partecipazione dei campioni svedesi del momento, quali Park Avenue Katy, vincitrice di quella edizione, Meadow Prophet e First Sid, la corsa acquistò una valenza internazionale che si è consolidata nel tempo.
Oggi il Palio è uno degli appuntamenti più importanti del calendario ippico nazionale e internazionale e un grande evento culturale. In questo coinvolgente evento, l’entusiasmo rimane immutato, emanato in primo luogo dai comuni e dalla popolazione locale che aspettano questo giorno con la stessa trepidazione di una finale di calcio o una tradizionale sagra di paese. Il Palio diventa così una giornata intensa e variegata, un autentico gioiello del patrimonio marchigiano e dell’ippica italiana.
Nel tessuto avvincente di questa manifestazione, la vigilia è caratterizzata dalla “cena della giubba” del sabato (un rito che come una veglia), organizzata con cura dai comitati per appassionati e team dei partecipanti. Il pubblico, schierato sulle tribune colorate da striscioni di sostegno ai propri beniamini, crea un’atmosfera vibrante e coinvolgente. L’evento è amato sia dalle istituzioni che dalla gente comune, che apprezza il mix di colore, sfida e tradizione gastronomica.
Le prelibatezze culinarie sono una parte essenziale del Palio, con la tradizione culinaria marina (dove numerosi ristoranti dispongono del loro peschereccio e preparano il pesce fresco del giorno), montana e terrestre (dall’aromatico brodetto ai ricchi vincisgrassi fino alla prelibata pasta di Campofilone), unite a una ricca offerta vinicola. Questa fusione di sapori è il riflesso dell’ospitalità marchigiana, che trova nel Palio un’occasione perfetta per esprimersi.
Il Palio, nonostante le sfide nel mondo dell’ippica, mantiene la sua vitalità, emergendo ogni anno con rinnovato vigore. Respira l’aria festosa, la competizione, il folklore, l’ospitalità e l’allegria che Montegiorgio offre, diventando un irresistibile richiamo per chiunque. La sua fama si è diffusa grazie al passaparola di coloro che hanno vissuto personalmente questa esperienza, conservandone un ricordo estremamente piacevole.
Questa corsa, nata come evento locale, ha resistito a innumerevoli tentativi di imitazione, affermandosi nel corso degli anni come protagonista nel panorama del trotto internazionale. Il merito va alle intuizioni felici della famiglia Mattii e all’impegno creativo di uno staff appassionato, che hanno contribuito a plasmare il successo continuo di questa straordinaria manifestazione.
Ecco i 24 comuni che parteciperanno al Palio dei Comuni 2023 divisi per regioni e province.
Dalla Provincia di Ascoli arrivano Arquata (comune che 7 anni fa è stato colpito dal terremoto) capitanata dal capoluogo di Provincia Ascoli Piceno. La Provincia di Fermo è da sempre il territorio più rappresentato al Palio, visto che l’evento si svolge nel suo territorio. Ci saranno oltre a Fermo: Belmonte Piceno, Campofilone, Francavilla d’Ete, Montappone, Monte Urano, Monte Falcone Appennino, Montegiorgio, Montegranaro, Petritoli, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Rapaganano, Sant’Elpidio a Mare e il capoluogo di provincia Fermo. Dalla Provincia di Macerata hanno aderito: Camerino, Civitanova Marche e il capoluogo di provincia Macerata. Per la Provincia di Ancona prenderanno parte al Palio il capoluogo di provincia, Ancona, e Jesi. Dall’Abruzzo, Provincia di Chieti arriva Lanciano, dal Lazio dalla Provincia di Rieti Amatrice (comune che 7 fa anni è stato colpito dal terremoto) e dall’Umbria, Provincia di Perugia, Gualdo Tadino (che detiene il Palio).