Torna a Macerata “Presente liberale“, il festival nazionale del libero pensiero promosso dall’Amministrazione comunale e dall’assessorato al Turismo e Eventi del Comune di Macerata con la consulenza scientifica della casa editrice Liberilibri, dedicato quest’anno al tema della censura. Quest’anno, oltre all’evento inaugurale con Nicola Porro, sono previsti due appuntamenti principali ad ingresso libero.
i due appuntamenti
Il primo appuntamento è la mostra intitolata “Suspectos damnare. I Libri Proibiti da Gutenberg all’età dei Lumi“, che sarà inaugurata il 19 gennaio alle 17, presso la Biblioteca Mozzi Borgetti. La mostra permetterà al pubblico di esplorare la storia della censura nel mondo dei libri, esplorando volumi rari e preziosi custoditi nella biblioteca stessa, insieme alle pubblicazioni della Liberilibri. La mostra è divisa in sei sezioni che coprono vari aspetti della censura, dalla letteratura alla scienza e all’enciclopedia francese “Encyclopédie”. L’allestimento, curato da Laura Mocchegiani e organizzato in collaborazione con l’assessorato alla Cultura, resterà aperto fino al 31 marzo 2024.
Il secondo appuntamento è un incontro sul tema “Siamo tutti censurati. Dall’Inquisizione social dell’Algoritmo ai Nuovi Profeti della cancel culture“, che avrà luogo il 23 gennaio alle 21, presso il Teatro della Filarmonica. Tre giornalisti di fama nazionale, insieme al direttore editoriale della Liberilibri, affronteranno il tema della censura contemporanea in diverse forme, come la censura linguistica, editoriale e artistica.
Il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, esprime soddisfazione per il ritorno di “Presente liberale”, definendolo un’appuntamento che offre un punto di vista inedito sul contemporaneo e che propone momenti di conoscenza, apertura e approfondimento. L’assessore Riccardo Sacchi, promotore dell’evento, sottolinea l’importanza di analizzare la censura in diverse prospettive e di offrire alla cittadinanza un’occasione di riflessione. Il direttore editoriale della Liberilibri, Michele Silenzi, sottolinea l’importanza di affrontare il tema della censura, che è molto caro alla casa editrice ma di cui si parla troppo poco.