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Il dirigente dell’ispettorato nazionale del lavoro Pierluigi Rausei nella rubrica “Parole di lavoro” ci parla della busta paga. L’intervista di Francesca Travaglini.
D: Invece qui siamo io, me e il dirigente dell’ispettorato nazionale del lavoro Pierluigi Rausei. Ciao, ben ritrovato.
R: Ciao Francesca, ben trovata.
D: Ben ritrovato nelle nostre ‘’parole di lavoro’’. Oggi parliamo di busta paga.
R: Sì, entriamo a contatto con una parola che in realtà è l’accompagnatrice di tutte le vicende lavorative nelle varie realtà aziendali. La busta paga, detta anche cedolino paga o prospetto paga, è la fotografia di quello che cade nel mese di lavoro precedente all’interno di un’azienda. Fin dal primo mese di lavoro, anche se il mese non è completo, anche se si inizia a lavorare durante la seconda o terza settimana del mese, il lavoratore/ la lavoratrice hanno diritto a ricevere la busta paga. La busta paga non ha un modello previsto per legge la legge obbliga soltanto il datore di lavoro a predisporla e a consegnarla obbligatoriamente al lavoratore all’atto della fione della retribuzione, e cioè quando il lavoratore riceve la somma che corrisponde al lavoro prestato deve ricevere anche la busta paga o prospetto paga. La legge non stabilisce un modello dicevamo e non stabilisce neanche una modalità di consegna, diciamo che fino a una decina di anni fa l’unico modo per consegnare la busta paga ai lavoratori era quello cartaceo e quindi si consegnava la stampa della busta paga. In realtà oggi è possibile e frequentemente accade che la busta paga possa essere inviata a mezzo email o a mezzo PEC o in un’area dedicata del sito Intranet o internet dell’azienda, con accesso e PIN di sicurezza per ciascun lavoratore; l’azienda in quest’ultimo caso deve anche mettere a disposizione del lavoratore una stampante, un presidio per trasformare in carta quello che riesce ad acquisire mediante il web. Cosa contiene la busta paga? Intanto ha degli elementi essenziali che sono l’identificazione del datore di lavoro e del lavoratore, la codifica INAIL e l’autorizzazione alla predisposizione di questo elemento, il dato della retribuzione effettiva della retribuzione prevista dal contratto aziendale dal contratto collettivo nazionale di lavoro, il periodo di riferimento che tratta quella quel cedolino quella busta, tutti gli elementi che hanno caratterizzato la prestazione lavorativa durante il mese: le ferie godute, i permessi acquisiti, le assenze ingiustificate, i permessi non retribuiti o quelli retribuiti, le riduzioni di orario di lavoro… Insomma tutte le caratteristiche… lo straordinario eventualmente prestato. Tutte le caratteristiche specifiche che caratterizzano quel mese rispetto ai mesi precedenti o successivi. Altro elemento essenziale l’inquadramento del lavoratore il livello, le mansioni, la titolarità rispetto ad alcuni premi, ad alcuni rimborsi spese, ad alcuni elementi contributivi legati allo svolgimento di alcune di alcune prestazioni. La Busa paga si compone di una serie di sezioni, in realtà se ne contano normalmente nove: la prima è quella cosiddetta anagrafica, quella dove sono appunto identificati il datore di lavoro e il lavoratore con le loro caratteristiche soggettive e oggettive; la seconda sezione è quella retributiva è fatta in colonne e contiene la valorizzazione di tutto il prospetto paga nel senso che contiene i vari elementi della retribuzione dalla paga globale, l’eventuale super minimo, eventuali elementi aggiuntivi; poi c’è il corpo del cedolino cosiddetto e c’è la parte descrittiva dei vari elementi quelli che citavamo prima, le ferie, i permessi, lo straordinario, gli aspetti caratteristici del mese; poi ci sono due sezioni che pesano tanto nella vita dei lavoratori, la sezione contributiva quella dove vengono calcolati l’imponibile contributivo e i contributi che il datore di lavoro deve detrarre dalla retribuzione lorda; e poi la sezione fiscale quella dove, ugualmente, per un principio di armonizzazione europeo, sull’imponibile fiscale vengono calcolate le imposte quindi qui avremo l’IRPEF con le sue addizionali regionali e comunali che vengono calcolate e detratte obbligatoriamente dal datore di lavoro che diventa tecnicamente si chiama sostituto di imposta cioè prende diciamo fa le veci dello Stato e fa pagare al lavoratore anticipatamente le tasse perché gliele toglie direttamente dalla busta paga; poi c’è la sezione TFR che è quella dove mese per mese e anno per anno vengono capitalizzati e valorizzati gli elementi del trattamento di fine rapporto, che appunto come dice il nome stesso, è un istituto differenziale della busta paga che viene data alla fine del rapporto di lavoro e chiudono la sezione dei dati statistici e cioè il conteggio delle ferie, dei permessi, delle ore di lavoro del lavoratore e degli elementi statistici riferiti; e l’ultima è la sezione presenze e cioè la caratterizzazione delle presenze del mese. Attenzione alla busta paga ve la devono consegnare, verificatene i dati attraverso gli elementi retributivi, vedete la differenza tra il lordo e il netto tolti i contributi le imposte e le tasse fiscali e valutate se quello che avete svolto durante il mese lavorativo è corretto, altrimenti chiedete all’amministrazione del personale dell’azienda se è grande, al datore di lavoro se è piccolo, al consulente del lavoro che ha gestito e elaborato il prospetto paga il chiarimento che occorre, se non vi danno chiarimenti c’è l’ispettorato nazionale del lavoro, ci sono gli istituti di patronato e c’è anche l’INPS perché se l’azienda va in malora, e auguriamoci di no, e non paga le ultime tre retribuzioni, e non paga il TFR interviene l’INPS dal 1982 con un fondo che si chiama fondo di garanzia che paga ai dipendenti, iscritti appunto a questo fondo obbligatoriamente al datore di lavoro, le ultime tre retribuzioni e il TFR dovuto.
D: Tutto chiaro, grazie mille perché è importantissimo poi leggere la busta paga ed è una di quelle cose che non ti insegnano a scuola una delle tante che poi in realtà nella vita serve moltissimo. Quindi io ringrazio il dirigente dell’ispettorato nazionale del lavoro Pierluigi Rausei e appuntamento alle prossime ‘’parole di lavoro’’.