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L’annuncio della gioia e la sorpresa dell’amicizia: il commento del teologo biblista fr. Alberto Maggi al Vangelo del giorno. L’intervista di Francesca Travaglini.
D: Come ogni domenica torniamo a collegarci con il nostro teologo biblista di riferimento frate Alberto Maggi che commenterà insieme a noi il Vangelo del giorno, ciao eccolo qui.
R: Buongiorno buona domenica Francesca con due bellissime novità che ci porta il Vangelo di oggi è il capitolo 15 di Giovanni con l’annuncio della gioia e la sorpresa dell’amicizia al versetto 11, l’evangelista scrive questo vi ho detto perché la gioia e Gesù sottolinea quella mia sia in voi e la vostra gioia, si pensava che la pienezza della gioia fosse impossibile in questo mondo e si sentenziava la gioia in questo mondo, non è perfetta, perfetta sarà la nostra gioia in futuro e questa visione pessimistica è anche quella che ha inquinato la spiritualità Cristiana e capita spesso di sentire persone e lamentarsi che la felicità non è di questo mondo si soffre di qua per star bene di là, ebbene quando per la prima volta Gesù parla di gioia, e sottolinea, che è la sua quella che ci dona ne parla al presente non come una speranza futura ma come una possibilità a disposizione di chiunque e sottolinea appunto che è la sua stessa gioia quella che lui desidera comunicare e desidera che questa raggiunga nell’uomo una pienezza incontenibile traboccante, infatti più avanti Gesù dirà ai discepoli chiedete e otterete, perché la vostra gioia sia completa e la radice ebraica di gioia indica anche festa banchetto nuziale perché questa Gioia non è un sentimento interiore che uno si tiene dentro ma deve manifestarsi esteriormente facendone partecipe gli altri come in una festa la gioia di Gesù, e che lui comunica nasce da un rapporto nuovo e diverso con il padre una volta eliminato il senso di colpa creato dalla legge che nasce dal non sentirsi mai all’altezza del volere di Dio, dall’indignazione sta questa gioia e la gioia di Gesù, il discepolo è tenuto poi a comunicarla in un crescendo di gioia che si alimenta trasmettendola nella prima lettera a Giovanni, l’autore scrive queste cose, vi scriviamo perché la nostra gioia sia piena, vi scriviamo perché la vostra gioia sia piena, no è nel dare che c’è la gioia nel comunicarla agli altri, donando quindi la sua stessa gioia, Gesù innesta una dinamica d’amore che porta a un sempre maggior dono di se stesso sentirsi amati causa gioia, questa gioia spinge a condividerla con gli altri attraverso gesti d’amore, il quale donato agli altri attira ancora più grande la risposta d’amore da parte del padre in un crescendo senza fine, e se fate ciò che io vi comando e questa è incomprensibile nella cultura ebraica dove tra maestro e discepoli non c’era un rapporto di amicizia ma di sudditanza, i discepoli erano i servi del loro maestro erano sottomessi e quindi era inimmaginabile un rapporto d’amicizia, ebbene fin dal momento in cui Gesù ha invitato i primi discepoli a seguirlo ha eliminato ogni distanza tra lui e i suoi discepoli e anche il padre non li ha mai chiamati servi ma amici come chiama Lazzaro con Gesù, non ci sono distanze ma contatti, non differenze ma somiglianze, questa è la buona notizia di questa domenica.
D: Grazie a te frate Alberto Maggi mi sembra una bellissima notizia l’appuntamento con lui con il nostro teologo biblista preferito torna domenica prossima