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Come il Pride incide sul cinema: Beatrice Silenzi intervista Luca de “I soliti cinefili”.
D: Eccoci qua, finalmente ritroviamo il nostro amico Luca, dei soliti cinefili, il nostro critico musicale della domenica pomeriggio, ciao ben trovato.
R: Ciao grazie mille.
D: Allora torniamo al nostro spazio cinema, perché lo dobbiamo dire, diciamo è un po’ una conseguenza anche del mese di giugno, insomma è il mese del Pride Mount.
R: Sì è un mese, è iniziato quindi da qualche giorno, il mese del Pride e noi dato che abbiamo questa rubrica cinematografica cerchiamo di elaborare e selezionare alcuni film da guardare in questo mese.
D: Ok senti, il Pride naturalmente, lo ricordiamo lgbtq e una serie di altre lettere, più il plus, è sempre una tematica molto controversa.
R: Esatto, però il cinema ci sta dentro fin sopra i capelli alla grande, il cinema negli ultimi anni ha percorso questa corrente e l’ha percorsa in alcuni casi in maniera strepitosa, in altri casi in maniera pessima, quindi alcuni film, che sono stati diretti e che soprattutto trattano certi argomenti, io ricordo che nel 2017 è il primo film che voglio citare, perché l’hanno diretto e girato qui in Italia, che è Call By Your Name, Chiamami col tuo nome, di Luca Guadagnino, è un film girato nel Cremasco che racconta la storia d’amore o soprattutto racconta la scoperta di sè stesso, di Elio, interpretato da un giovanissimo Timoty Chalamet davvero la miglior performance della sua carriera finora, e che scopre se stesso e scopre di essere innamorato di un ragazzo, il suo stesso sesso, un film davvero magnifico che consiglio a tutti gli amanti del genere, e non perché merita davvero di essere visto e quando prima citavo alcuni film che purtroppo non sono arrivati all’obiettivo, c’è da selezionarne alcuni, ma il discorso che voglio fare è, che quando si toccano certe tematiche come altre tematiche importanti, quindi Hollywood o il cinema in generale, quindi l’industrie cinematografiche, vogliono percorrere questa corrente, l’errore più grande è quello di percorrerla senza sapere dove si va con questa cosa, voglio dire che qualsiasi genere è bello da vedere se c’è della qualità, se non c’è della qualità non puoi percorrere nessuna corrente che possa essere in voga, perché quello che loro hanno cercato di fare è di correre, una corrente che in quel periodo storico era in voga, ma in alcuni casi non sono riusciti a arrivare all’obiettivo.
D: è chiaro però poi come diciamo spesso anche quando abbiamo affrontato altro tipo di tematiche, mi viene in mente proprio con te quando discutevamo a proposito del patriarcato o di altre cose, cioè quanto l’ideologia, quanto la politica, quanto un certo modo di voler a tutti i costi cambiare l’assetto sociale, il nostro pensiero e incide anche sull’arte, perché poi l’arte si sa che non è semplicemente lo specchio della società ma è anche un qualcosa di creativo, che induce le persone a cambiare idea o comunque, diciamo rappresenta essa stessa l’ideologia, quindi insomma a volte è difficile.
R: Dici benissimo, il cinema è lo strumento che adesso soprattutto, con le piattaforme streaming, arriva alle persone e gli arriva direttamente a casa, quindi quando uno va a creare dell’arte, quando uno crea un proprio progetto e lo porta in atto, arriva dentro casa delle persone, porta il progetto nelle grandi sale, sui grandi schermi, quindi noi in questo modo possiamo cercare di capire il messaggio, noi stando dall’altra parte e loro ovviamente dirigendolo, il loro obiettivo è quello di trasmetterci il loro pensiero, quindi è una grande, grandissima mossa di comunicazione, il cinema è sempre stato comunicazione, emozione, quindi è molto importante, ecco perché è importante anche dettagliare che quando si va in un certo percorso bisogna farlo fatto bene, ecco perché quello che dico, l’horror c’è un sacco d’horror che è spazzatura purtroppo, ma un horror ben girato e ben diretto, quindi un horror di qualità merita e questo vale per qualsiasi genere, allora tra l’altro proprio sul genere Priscilla La regina del deserto, era il 1994 e questo ve lo diamo come anticipazione del CT ma il CT non è questo, quindi questo è il pioniere del genere, ma attenzione perché poi parliamo di cult.
D: Entriamo nel merito del cult, quindi il nostro film che potremo vedere questa sera o anche in settimana.
R: Esatto oggi compie 35 anni dall’uscita statunitense, L’attimo fuggente, un film magnifico un film che lancia un messaggio importantissimo, che oggi forse dimentichiamo, bello si piange tanto, un film diretto da Peter Weir, con un grandissimo Robin Williams che a me mi piange il cuore ogni volta che vedo Robin Williams, è un attore che mi manca tantissimo sarà che ci sono cresciuto, che è uno di quegli attori che mi manca tanto, lui riusciva ad entrare nelle case, davvero uno dei pochi perché di grandissimi ce ne sono stati tanti, già prima cioè quindi quando faceva Mork, lui è riuscito liberamente ad entrare nelle case, lui sapeva alternare il Comedy al Drama, quindi era davvero un attore che manca, faceva delle cose particolari effettivamente, lui naque come stand-up Comedy e ricordo una piccola curiosità su di lui, sul set di Schinderlist, siccome ovviamente tutti sapete che il film racconta una storia tremenda, quindi sul set spesso c’era un’aria molto tesa, l’umore era molto basso e lui Spielberg chiamava Williams, che interpretava faceva un piccolo siparietto di stand up Comedy per far sorridere Spielberg e poi ri attaccava di colpo senza neanche salutarsi, ma L’attimo fuggente è sicuramente un film struggente, bello, sentimentale proprio nel senso vero delle questioni del sentimento, perché poi le indaga anche parecchie, si soprattutto per i ragazzi è un film che io consiglio bel messaggio con un grande messaggio, un film che io consiglio ai ragazzi, alle famiglie è un film che dovrebbe andare nelle scuole, cioè far vedere a tutto l’istituto un film e poi commentarlo insieme tra ragazzi e insegnanti forse queste cose dovrebbero essere ripristinate, proprio perché comunque c’è quell’ aspetto culturale del cinema di cui parlavamo prima, che dovrebbe essere portato avanti soprattutto su questo tipo di film, con queste tematiche, messaggi importanti, la frase chiave del film è Carpe Diem ovvero cogli l’attimo, una cosa che oggi spesso dimentichiamo di fare.
D: Grazie a Luca che ritroviamo la prossima settimana.