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Leonardo Bedini, in viaggio alle Isole Shetland, non rinuncia a raccontarci le storie e le leggende del posto… legate in modo sorprendente a quelle marchigiane! L’intervista di Francesca Travaglini.
D: Ci colleghiamo con il nostro Leonardo Bedini, che di solito ci parla di storie e leggende marchigiane, stavolta ha inviato un proprio montaggio, quindi ragazzi anche regista, perché non si trova nelle Marche, ciao Leo.
R: Ciao Francesca, ciao a tutti, oggi non sono le marche, sono nelle isole Shetland e quindi oggi faremo storie e leggende dalle Shetland e comincerò con la prima, che mi ha incuriosito tantissimo, sono in un posto, per chi non lo vede, è un istmo si chiama Marvis Grind è una ficata perché praticamente è piccolissimo, largo solo 30 m, è l’unico posto in tutto il Regno Unito in cui puoi metterti da una parte e lanciare una pietra e praticamente tu sei sull’oceano Atlantico, questo collegamento così piccolo serviva per non dover circunnavigare le isole, quindi era un passaggio molto veloce, per anni si è discusso se addirittura i vichinghi lo avessero usato per velocizzare la loro invasione alle Shetland e poi a tutte le isole britanniche, perché nel 1999 quelli delle Shetland, tignosi come i marchigiani, hanno deciso con la sola forza delle mani di ricostruire una nave vichinga e farle attraversare l’istmo solo con le mani e con la tigna, con la forza, ci sono riusciti e se ci sono riusciti loro nel 1999 figuriamoci i vichinghi con tutta la barba lunga, questo è un posto leggendario che potrebbe aver segnato il destino di tutte le isole britanniche, e questa era solo la prima leggenda, ora mi trovo nella splendida baglia di Hsch, circondato da pecore e con la mia spala, il mare, mi sento molto Alberto Angela mentre vi spiego come va avanti questo rapporto tra le Shetland e i vichinghi, essendo state le prime isole invase da questa popolazione chiaramente non è stata una cosa pacifica e quindi fu un bel trauma quello dell’invasione vichinga, però la vivono anche in maniera orgogliosa, un po’ orgogliosi di queste loro radici norrene, un po’ infastiditi da questo passato violento, come si fa a celebrare una cosa esorcizzando nello stesso tempo, noi marchigiani lo sappiamo bene, gli dai fuoco e per visto che una volta all’anno qui costruiscono un’enorme barca, proprio vichinga, un drakkar completo con le vele, con gli scudi e tutto quanto enorme e poi da chilometri di distanza una notte di febbraio celebrano la pelle, migliaia di persone partono con delle fiaccole facendo una fiaccolata di fuoco umana e poi girano intorno a questa barca facendo un grande cerchio di fuoco buttando le fiaccole dentro la nave incendiandosi, questo è il modo migliore per esorcizzare un passato violento e celebrarlo, dare fuoco, infine qui nella mia camera d’albergo concludiamo questo ciclo di leggende con qualcosa che si incontra con la nostra regione, ebbene sì, un punto di incontro tra uno dei luoghi più remoti del mondo le isole Shetland e le marche in questi luoghi c’è una leggenda, che parla dei throw, piccoli folletti grigi, che amano dare fastidio alle persone quando si spezzano i cerchi delle fate, ti rincorrono facendoti scappare, sono ossessionati dal fuoco, si nascondono nei muri dietro al camino e quando le massaie fanno spegnere il fuoco li vanno a punire, suonano i violini nelle feste paesane, apparendo all’improvviso e scomparendo nascosti nei buchi dei muri, nascosti sotto ai tumuli, piccoli folletti con i capelli lunghi fastidiosi a volte comandati dalle fate, altre volte agiscono in maniera autonoma, altre volte addirittura prendono forma umana, ma molto più spesso li si trova piccoli e nascosti negli antri delle case e delle foreste, capisci di che cosa stiamo parlando, io sono arrivato alle Shetland ho fatto 4.000 km da casa e che ho trovato i mazzamurelli, allora io voglio capire queste fate quanta strada fanno, come funziona, chi è il loro location manager nel frattempo che esploro Shetland vi saluto e ci vediamo alla prossima con le storie leggende forse di nuovo Marchigiane.
D: Leonardo Bedini dall’altra parte del mondo ma non ha rinunciato alla sua rubrica che dalla prossima diventa e torna ad essere storie e leggende marchigiane.