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 Re Artù LGBTQ+? Il commento del filosofo e saggista Diego Fusaro nell’intervista di Francesca Travaglini.

F: Radio linea numero uno: la radio che ascolti, vedi e che come ogni domenica ti mette anche in contatto con l’attualità attraverso i commenti del filosofo e saggista Diego Fusaro, autore anche del sito filosofico.net; ciao ben ritrovato.

D: Un caro saluto da Diego Fusaro a te e a tutti gli ascoltatori. Allora ci sono stati dei recenti articoli dei recenti studi che attribuirebbe un’ appartenenza particolare quella di Re Artù, questo leggendario Insomma re del ciclo bretone, protagonista di una delle saghe più interessanti della letteratura, anche appunto bretone, insomma avrebbero detto che faceva parte della Comunità lgbtq+. Ma in che senso e soprattutto perché? Già la notizia diffusa dal Messaggero fa riferimento a una scelta operata nel Galles, dove si è deciso di ascrivere di imperio Re Artù alla comunità lgbtq+. Anche se in verità a quel tempo non esisteva ancora, però ci assicurano che Artù era esponente Imperatore della comunità lgbtq+ per le sue tendenze, Evidentemente per i suoi gusti e per il suo modo di abbigliarsi. Dunque d’ora in avanti ci segnalano che dovremmo ricordare Re Artù non solo per La proverbiale tavola rotonda, simbolo del pasto democratico, ma anche per la sua appartenenza ante litteram alla comunità lgbtq+, dobbiamo immaginarci Re Artù a questo punto con usbergo e alabarda, mentre si muove sinuoso sui carri dei Pride tra parrucca e fucsia e uomini camuffati da donne, magari cantando Maracaibo insieme a Elly Schlein e ad Alessandro Zan. Questa è la nuova immagine eroticamente corretta di Re Artù. Ma al di là di tutto siamo veramente ormai nel pieno di quello che Oswald Schengler chiamava il tramonto dell’Occidente, o forse dovremmo definirlo addirittura uccidete visto la sua tendenza non solo ad annientare le altre culture, ma anche se stesso, la propria civiltà anche la propria storia effettivamente. Il tramonto dell’Occidente di Spengler sta avvenendo in forme comiche, tuttavia non previste dallo stesso Spengler, sotto questo riguardo possiamo ben dire che davvero la storia è diventata oggi quello che aveva scritto Orwell nel 1984: cioè un palinsesto che viene riscritto di volta in volta, a seconda dei gusti e delle sensibilità di un presente sempre più alienato come non mi stanco di ribadire e il nuovo ordine erotico non è altro, se non il neoliberismo applicato alla sfera dei costumi, si perde si distrugge l’identità di maschio e femmine resta soltanto un individuo unisex, pan sessualità senza alcun legame stabile. Questo è il nuovo ordine erotico, al quale a quanto pare dobbiamo ascrivere anche Re Artù, Sennò verrebbe da rispondere come quel comico la domanda non è chi la domanda è perché, perché questa cosa, già E ormai siamo in un clima di devastazione della memoria storica o di cancel culture traduzione consigliata non cultura della cancellazione ma cancellazione di ogni cultura.

F: Esattamente, esattamente allora Grazie mille di questo commento al filosofo e saggista Diego Fusaro, Allora ricordiamo dove venire a sentirti live il 28 ottobre a Civitanova Marche nell’ambito di filosofarte Se non sbaglio.

D: proprio così il 28 ottobre ci vedremo da Alto Bordo la pizzeria dell’ottimo pizzaiolo Angelo Mondello, in un evento organizzato da Gianluca Crocetti nella rass filosofar, parlerò del mio nuovo libro la dittatura del sapore contro il gastronomica-mente corretto e oltre alla teoria ci sarà anche la prassi perché si degusteranno le ottime pizze di Angelo Mondello da Alto Bordo. Quindi vi aspetto da Alto Bordo a Civitanova Marche il 28 di ottobre .

F: e io ricordo appunto il tuo libro che stavi citando che è la dittatura del sapore larve, insetti e grilli contro il gastronomica-mente corretto edito da Rizzoli. Grazie mille Diego Fusaro e a domenica prossima.

D: Grazie un caro saluto da Diego Fusaro.