Il 6 dicembre 2024, alle ore 17:00, la Biblioteca Comunale di Senigallia ospiterà la presentazione del libro del prof. Virginio Villani, che narra la drammatica storia dei militari marchigiani deportati nei lager nazisti. L’evento si terrà nella sala conferenze e vedrà l’introduzione di Mabel Morri, Presidente di ANPI Senigallia.
L’opera di Villani esplora gli eventi che seguirono la caduta del fascismo, a partire dal 25 luglio 1943 e culminando con l’armistizio dell’8 settembre. In quel periodo, l’Italia si trovò in una crisi profonda, priva di una guida politica e militare. Le forze naziste, prevedendo la situazione, si prepararono ad occupare il paese, bloccando l’avanzata degli alleati e catturando un gran numero di soldati italiani, stimati tra i 600.000 e i 700.000. Questi soldati furono deportati in Germania, dove furono impiegati nei campi di lavoro.
Nella caserma Villarey di Ancona, circa 2.000 giovani soldati, di età compresa tra i 19 e i 24 anni, subirono l’impatto della cattura. In poche settimane, vennero trasportati nei campi di concentramento in condizioni inumane, causando le prime vittime. Il libro di Villani si basa su diari e memorie di militari provenienti da Senigallia e dintorni, deportati in un campo nei pressi di Berlino, dove vennero impiegati nelle industrie della Siemens per la produzione bellica.
Le condizioni di vita nei campi erano terribili, caratterizzate da fame, freddo e maltrattamenti. Solo alla fine di aprile 1945, i soldati furono liberati dalle truppe russe e trasferiti a Landsberg, in Polonia, dopo una lunga marcia a piedi. La situazione migliorò, ma la fame rimase una costante fino al rimpatrio organizzato per settembre, quando i reduci tornarono in Italia.
Questa storia è spesso rimossa dalla memoria collettiva, sia per il desiderio dei reduci di dimenticare le sofferenze subite, sia per l’opportunismo politico dei governi, che preferirono non affrontare un capitolo inglorioso della nostra storia. Solo decenni dopo, gli ex internati vennero riconosciuti come Resistenti, riscattando il dolore di molti soldati, prevalentemente contadini, che scelsero la prigionia piuttosto che aderire al Nazismo.
La cittadinanza è invitata a partecipare a questo importante evento che riporta alla luce una vicenda spesso trascurata della nostra storia.