Pesaro, Capitale italiana della Cultura 2024, protagonista al Salone del Libro di Torino. «Sono stati giorni drammatici per il nostro territorio, martoriato dal maltempo. Possiamo tirare un sospiro di sollievo perché non ci sono stati morti o feriti, ma ci sarà tanto da fare perché le piogge degli scorsi giorni hanno provocato danni incalcolabili a strade, edifici e a molti luoghi belli della nostra provincia». Lo ha detto il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, intervenuto allo stand allestito dalla Regione Marche: «Questo non fermerà la stagione di eventi culturali di alto livello che abbiamo programmato e che farà da apripista al 2024, l’anno della Capitale Italiana della Cultura. Vogliamo giocarcela al massimo per lasciare il segno». In attesa di scoprirli nella conferenza in programma lunedì 22 maggio alle 10.30, Ricci anticipa: «sarà un’estate da “capitale”, pienissima, con ospiti straordinari e di eventi», dalla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema al Rof, a Popsophia al CaterRaduno e Ulisse Fest.
La rete delle città medie della cultura. «Stiamo costruendo una rete di città medie della cultura, con realtà come Parma, Mantova, Ascoli, Tempio Pausania, Matera ect. Pensiamo che possa essere una risorsa preziosa per il Paese. Dopo il Covid il turismo è ripreso in maniera forte e le principali città sono in overbooking. Il nostro compito è quello di intercettare i visitatori che vengono in Italia in cerca di cultura e bellezza».
La “natura della cultura” e la “città-orchestra” al centro del dossier vincitore. «Natura e cultura sono le due sfide culturali moderne, due facce della stessa medaglia. Gran parte del programma di Pesaro2024 sarà impostato sulla sostenibilità, lotta al cambiamento climatico e la salvezza del Pianeta». Poi sulla “città-orchestra”: «Durante la candidatura ognuno di noi ha suonato il proprio strumento per comporre insieme una melodia di rinascita. Così vivremo anche i mesi a venire. Non abbiamo voluto giocare questa sfida in maniera egoistica, quindi un ruolo centrale lo avranno i comuni della provincia: ogni settimana uno di loro sarà Capitale della Cultura. Questo ci consentirà di mettere a fuoco e scoprire le nostre peculiarità e le bellezze». Un lavoro propedeutico in vista dei prossimi anni, perché, come spiega Ricci, «non ci vogliamo fermare qui, il prossimo obiettivo è candidare Pesaro e Urbino a Capitale Europea della Cultura 2033». Un progetto ampio, «al quale crediamo tanto».
Pesaro 2024, un progetto di 36 mesi: «Questi riconoscimenti hanno bisogno di tempo per depositarsi nell’opinione pubblica e lasciare il segno. Non deve essere una fiammata, ma un crescendo rossiniano fino al 2024, per poi decantare nel 2025».
Infine sul turismo: «Chi viene a Pesaro gira anche la regione: Gradara, Grotte di Frasassi, Conero. Noi ci aspettiamo un turismo culturale e curioso, per questo la nostra città punta molto sulla vivacità. Sono convinto che la Capitale italiana della Cultura avrà anche un effetto di turismo di ritorno, sono molto fiducioso per tutto il territorio. Le città devono fare marketing territoriale per provare a lasciare un segno nel tempo, attraverso elementi identitari e unici, ma non hanno le risorse per fare spot come invece fanno le Regioni. Per questo abbiamo bisogno del loro sostegno, la Regione Marche ha un grande potenzialità di promozione e divulgazione. In questi mesi gireremo insieme a loro per ogni occasione di promozione. All’estero, invece, abbiamo fatto una scelta: cinque paesi nei quali stiamo organizzando delle presentazioni “ad oc”. Sono Stati Uniti, Germani, Corea del Sud, Giappone, Francia, realtà vicine al Rossini Opera Festival.